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scuola

La politica delle maestre

Frugando in un mio vecchio blog quasi dimenticato ho ritrovato questo testo di Cristina Mecenero tratto dal sito ormai scomparso di Retescuole un movimento di genitori e insegnanti che è stato al centro negli anni 2000 delle lotte per la difesa della scuola pubblica a Milano e dintorni.

Retescuole

Cristina Mecenero è una maestra e una delle autrici del bellissimo film documentario L'amore che non scordo. Storie di comuni maestre (2008). Il testo, che ha più di 15 anni mi sembra ancora attualissimo.

“Oggi alla manifestazione ho camminato per un po' a fianco degli studenti, prima della Statale, poi dei licei. Si pensa bene a fianco di queste ragazze e ragazzi che marciano e protestano. Ho fatto delle scoperte: la prima è che io sono una donna d’azione. Una militante. L’ho capito lì vicino a loro: sono 25 anni che milito. Tutti i giorni ascolto, ricompongo conflitti, metto in ordine l’aula, assegno compiti, controllo compiti, preparo avvisi, invento proposte, le sperimento, capisco che qualcosa non va e allora aggiusto il tiro, a volte non lo capisco e faccio dei disastri non gravi, ma gravi per me che mi sento così responsabile. Tutti i giorni mi sento molto responsabile per le bambine e i bambini della mia classe, cerco di capire come stanno, cosa posso fare. Guadagno non molto e sempre quello. Come i veri militanti lavoro oltre l’orario, coinvolgo amiche, amici e parenti nelle mie azioni e convinco chi ho intorno a credere in quello che faccio. E a dare una mano E non voglio premi, non voglio differenze salariali dalle mie colleghe. La responsabilità è la cosa più importante del nostro mestiere e non la puoi misurare. Non lo avevo inteso così bene finora. Non è un partito quello in cui milito. Non è un’organizzazione. Ma è politica quella che faccio. E la faccio insieme a tante altre. Maestre, come me. E’ questa la politica, non quella. Questa: tutti i giorni seguire le storie di tante bambine di tanti bambini, stare e essere con loro, cercando e inventando forme e modi per imparare e per insegnare, sentendosi convinte di ciò che si fa e a posto con la coscienza. Per crescere “

L'amore che non scordo

#scuola #maestre #politica #militanti #Retescuole #ScuolaPrimaria #istruzione

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Scuola di felicità per eterni ripetenti

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Questo è l'inizio del primo capitolo del libro di Enrico Galiano Scuola di felicità per eterni ripetenti, Milano, Garzanti 2022 Parla di quello che succede dentro una classe e di quello che possiamo imparare noi che ci insegniamo.

Buona lettura!

Mi chiamo Enrico, e sono un insegnante.

Il primo giorno in cui ho messo piede in una classe non avevo idea di cosa stessi facendo. Ancora oggi ogni tanto mi capita: ma solo nelle giornate migliori.

Sono le giornate in cui mi rendo conto che insegnare è solo una piccola, piccolissima parte di un gesto molto più grande, molto più lungo, molto più difficile: quello di imparare.

Sono le giornate in cui arrivo lì con un’idea molto precisa in testa, oggi farò questo e quello, poi spiegherò così e colà, e poi – bastano una domanda, uno sguardo, una parola diversa spuntata fuori all’improvviso – la lezione diventa tutta un’altra cosa, io divento un’altra cosa, e non sono più seduto su una cattedra, ma mi ritrovo catapultato in mezzo ai banchi a prendere appunti, a stravolgere quello che avevo sempre dato per scontato, a riempire di parole un quaderno vuoto. Credevo di sapere e invece ero tabula rasa, sono sempre stato tabula rasa.

È questo che ti fanno, loro.

#letture #scuola #istruzione #EnricoGaliano #studenti

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In classe entra una cipolla

In classe entra una cipolla: svariati strati di magone, paura, preoccupazione, rancore, rabbia, desideri insoddisfatti, rinunce furibonde accumulati su un substrato di passato disonorevole, di presente minaccioso, di futuro precluso.

Guardateli, ecco che arrivano, il corpo in divenire e la famiglia nello zaino.

Ivana Paganotto, “Un Portolano per orientare l'agire a scuola”, in Animazione sociale n.254 giugno/luglio 2011, p.55

#scuola #istruzione #studenti

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