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from Strafanici

Una lettera al ministro Valditara su educazione civica, costituzione e democrazia

Quella che potete leggere qui sotto è una lettera scritta da Giancarlo Burghi, docente del liceo Torquato Tasso di Roma e indirizzata al ministro dell'istruzione e del merito prof. Giuseppe Valditara.

La lettera fa riferimento alle Linee guida sull’insegnamento dell’educazione civica inviate dal ministro all'inizio dell'anno scolastico e ci presenta un'idea dell'educazione civica, della Costituzione e della storia che evidentemente non è quella del ministro.

Mi ritrovo pienamente nei contenuti della lettera, la condivido e vi chiedo di diffonderla. Consideratela il mio augurio per il nuovo anno.


Lettera del prof. Giancarlo Burghi, del liceo Torquato Tasso di Roma. 18 dicembre 2024

Egregio Ministro, Le scrivo di nuovo dalla desolazione della “trincea”: quella in cui ogni giorno, con le studentesse e gli studenti, combattiamo l’eterna guerra contro la semplificazione e la superficialità. Oggi, però, le scrivo per ringraziarla delle Linee guida sull’insegnamento dell’educazione civica che ci ha inviato all’inizio dell’anno scolastico. Da oggi abbiamo un punto fermo nel nostro lavoro di docenti ed educatori: ci dirigeremo nella direzione esattamente opposta a quanto ci indica. L’educazione civica, secondo lei deve «incoraggiare lo spirito di imprenditorialità, nella consapevolezza dell’importanza della proprietà privata». In modo quasi ossessivo nel documento traccia l’idea di una sorta di “educazione alla proprietà ”. Ma cosa dovremmo farci di questo slogan vuoto? Stiamo oltrepassando finanche il senso del ridicolo, andando oltre la teoria delle tre “i” di berlusconiana memoria (inglese, impresa, internet).

Ai nostri studenti, signor Ministro, l’articolo 42 della Costituzione lo leggiamo e lo spieghiamo: «La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge […] allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà privata può essere [..] espropriata per motivi di interesse generale “. Dice proprio questo la Costituzione! Però non si ispira a Pol Pot ma alla dottrina sociale della Chiesa, al cristianesimo sociale di Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti.

Nelle Linee guida Lei continua, poi, con l’affermazione di sapore thatcheriano, ma in realtà generica e vuota quanto la prima, per cui dovremmo insegnare che «la società è in funzione dell’individuo (e non viceversa)». Vede Ministro, se le dovesse capitare di sfogliare la Costituzione italiana scoprirebbe che il termine “individuo” semplicemente non compare. E questo perché la rinuncia a questo concetto (l’angusto “io” paleo-liberale chiuso nella rivendicazione egoistica dei propri diritti) faceva parte del patto tra i social-comunisti e i cattolici democratici, che lo sostituiscono con la nozione di “persona” che indica «il singolo nelle formazioni sociali» in cui solo si può realizzare.

La questione della patria, che lei intende come appartenenza identitaria e suggerisce di mettere al centro dell’educazione civica, merita da sola una prossima lettera. Mi consenta però di farle notare che, se sfogliasse la Costituzione, scoprirebbe che il termine “patria” compare solo una volta (perché Mussolini lo aveva profanato e disonorato) e per di più non ha niente a che fare con “i sacri confini nazionali” da difendere o l’italianità quale identità da salvaguardare contro la minaccia della sostituzione etnica. La patria è il patrimonio dei padri e delle madri costituenti, vale a dire le istituzioni democratiche non separabili dai valori costituzionali: l’eguaglianza, la libertà, la pace, la giustizia, il diritto di asilo per lo straniero «che non ha garantite le libertà democratiche» . I patrioti non sono quelli che impediscono lo sbarco dei migranti, ma coloro che ogni giorno testimoniano il rifiuto della discriminazione . Cosi come patrioti non erano i fascisti che hanno svenduto la patria a Hitler e l’hanno profanata costringendo milioni di italiani ad offendere altre patrie, ma i membri dei GAP (che non erano i “gruppi di azione proletaria” come ebbe a dire, per dileggio, Berlusconi), ma i “gruppi di azione patriottica (appunto), che operavano nella Brigate Garibaldi dei patrioti comunisti italiani, protagonisti della Resistenza quale secondo Risorgimento.

Ci consenta di formare i nostri studenti ispirandoci a chi di patria si intendeva: non a Julius Evola o Giorgio Almirante, ma a Giuseppe Mazzini che ha ripetuto per tutta la vita che la patria non è un suolo da difendere avidamente ma una «dimora di libertà e uguaglianza» aperta a tutti: «Non vi è patria dove l’eguaglianza dei diritti è violata dall’esistenza di caste, privilegi, ineguaglianze. In nome del vostro amore di patria, combattete senza tregua l’esistenza di ogni privilegio, di ogni diseguaglianza sul suolo che vi ha dato vita. (Dei doveri dell’uomo). Mazzini non contrapponeva la patria all’umanità, ma la considerava il mezzo più efficace per tutelare la dignità di ogni essere umano: «I primi vostri doveri, primi almeno per importanza, sono verso l’ Umanità. Siete uomini prima di essere cittadini o padri. […] In qualunque terra voi siate, dovunque un uomo combatte per il diritto, per il giusto, per il vero, ivi è un vostro fratello: dovunque un uomo soffre, tormentato dall’errore, dall’ingiustizia, dalla tirannide, ivi è un vostro fratello. Liberi e schiavi, siete tutti fratelli. (Dei doveri dell’uomo)

E ci consenta, da educatori democratici, di trascurare le sue Linee guida, per illuminare le coscienze dei giovani con le parole di don Milani: «Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri».

Egregio Ministro, dal momento che la costruzione di una cittadinanza consapevole avviene anche attraverso l’esercizio della memoria storica e civile, Lei ci ha inviato a una circolare con cui ha bandito un concorso per le scuole con lo scopo di celebrare la «Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo». Il titolo del concorso: «1945: la guerra è finita!» Incredibile! Il 25 aprile 1945 che, prima dell’era Valditara, era semplicemente e banalmente la «liberazione dal nazifascismo» ora diventa un momento della «Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo». Cosa dovrebbero ricordare le giovani generazioni nella sua bizzarra idea di memoria civile? Ecco il suo testo: «il popolo che ha subito sulla propria pelle gli orrori di quel tremendo conflitto, dai bombardamenti degli alleati alle rappresaglie nazifasciste [equiparati!] fino agli ordigni bellici inesplosi che, nei decenni a venire, hanno continuato a produrre invalidità e mutilazioni». E tutto per andare «al di là della tradizionale lettura vincitori-vinti», opposizione che attentamente sostituisce quella di antifascisti/liberatori e fascisti. Si tratta dunque, secondo lei, di ricordare una guerra tra tante, quasi un ineluttabile evento naturale in cui tutti sono cattivi (i liberatori, gli aguzzini e i partigiani) e dunque tutti ugualmente assolti nel tribunale della neostoria.

Del resto, Ministro, devo darle atto di una certa garbata compostezza sulla memoria del 25 aprile. La sua sottosegretaria (la nostra sottosegretaria all’Istruzione) Paola Frassinetti la Festa della Liberazione l’ha festeggiata al campo 10 del Cimitero maggiore di Milano per onorare i volontari italiani delle SS. E’ immortalata in un video in mezzo a un drappello di camerati che sfidano, tra insulti e minacce, alcuni manifestanti antifascisti. Frassinetti si lascia andare alla rabbia ed esclama “ma vai aff…”. Sempre a proposito di Linee guida per l’educazione civica… Da sottosegretaria del suo Ministero Paola Frassinetti, il 28 ottobre del 2024, anniversario della marcia su Roma, ha celebrato il “fascismo immenso e rosso”. Capisce, signor Ministro, perché ci sentiamo soli nella trincea? E perché le ho detto che è “passato al nemico” (il nemico è la parzialità, la manipolazione, la contrapposizione faziosa). Ma noi siamo combattenti testardi. Non avendo capi politici da lusingare, la nostra coscienza e la Costituzione antifascista sono le nostre uniche e inderogabili “linee guida” da seguire nel formare cittadine e cittadini liberi e consapevoli. Egregio Ministro, spero che queste parole non mi costino quella decurtazione dello stipendio che ha inflitto a un mio collega per aver pronunciato delle parole che Lei non ha gradito. Sarebbe non solo grave ma anche di cattivo gusto anche perché di recente insieme ad altri ministri lei lo stipendio ha cercato di aumentarselo.

P. S. Le sue Linee guida stanno conseguendo i primi risultati. Qualche giorno fa uno studente che aveva studiato la divisione dei poteri di Montesquieu ha osservato che se un ministro fa una manifestazione sotto un tribunale per difendere un altro ministro sotto processo viola la separazione dei poteri. Aggiungendo che un ministro non è un semplice cittadino ma un membro dell’esecutivo, cioè di un potere dello stato. Gli ho risposto che ha ragione e gli ho dato un ottimo voto in educazione civica.

Con cordialità Giancarlo Burghi

 
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La dieta di Babbo Natale

di Cyrille Largillier

Testo originale: Le régime du Père Noël

https://cyrille.largillier.org/sitewp/2023/04/19/le-regime-du-pere-noel/

Testo distribuito con licenze Creative Commons by-sa et Art Libre

Una traduzione babbonatalizia di nilocram

La dieta di Babbo Natale

Il 10 dicembre è una giornata nuvolosa sopra il Polo Nord. Tuttavia, c'è molto traffico nell'aria. Dai quattro angoli del Paese arrivano slitte trainate da renne di ogni tipo. E in ognuno di questi veicoli volanti siede uno dei tanti Babbi Natale la cui missione è portare doni ai bambini e agli adulti di tutto il mondo. A causa della visibilità ridotta, si verificano alcuni tamponamenti. Fortunatamente il carrozziere abituale dei Babbi Natale è a pochi passi da lì e riuscirà a riparare in fretta i danni.

Questo giorno è un momento speciale per tutti i Babbi Natale. È il giorno della visita medica. Ogni Babbo Natale deve farsi visitare dal medico per verificare se è in grado di lavorare nella notte tra il 24 e il 25 dicembre.

Babbo 235 – ogni Babbo Natale ha un numero unico che è anche inciso sulla sua slitta e sul suo sacco – aspetta pazientemente il suo turno. È molto fiducioso, perché è in gran forma. Si è allenato tutto l'anno per essere fisicamente pronto per dicembre.

Il medico lo chiama. Inizia a visitarlo, controlla i riflessi, la vista e l'udito. Tutto sembra a posto, ma il dottore non parla. Babbo Natale 235 comincia a stupirsi di questo silenzio. Gli applica lo stetoscopio al cuore e ai polmoni. Ancora nessuna parola. Babbo Natale 235 si preoccupa. La visita si conclude con la pesatura: 86 chilogrammi.

Il medico si siede dietro la scrivania e finalmente apre bocca.

“Lei è in perfetta salute, Babbo 235”.

Babbo Natale tira un sospiro di sollievo per questa diagnosi. È rassicurato.

“Ma”, continua il dottore, ”la bilancia ha confermato quello che temevo quando ho visto la sua silhouette quando lei è arrivato.”

-Cioè?

-Lei pesa solo 86 kg.

-E allora?

-Beh, il regolamento è estremamente chiaro a questo proposito. Un Babbo Natale deve pesare almeno 100 kg per svolgere la sua missione.

-Non ne avevo idea. Nessuno ci ha mai parlato di questo criterio.

-Come ha visto nella sala d'attesa, tutti i Babbi Natale superano abbondantemente i 100 kg. Quindi non c'è mai stato bisogno di menzionare questa condizione. Non c'è bisogno di dirlo.

-Ma è terribile, come farò?

-Il regolamento impone di pesare 100 kg il giorno della distribuzione dei regali. Quindi ha ancora la possibilità di mettere su un po' di peso. Non tutto è perduto. Ci vediamo la mattina del 24 dicembre. Se non è ingrassato abbastanza, dovrà cedere il tuo posto a uno dei suoi colleghi, anche se ha già molto da fare.

Babbo Natale 235 lascia la visita medica deluso. Deluso, ma anche un po' arrabbiato. Che norme idiote! Ha lavorato tanto per rendere il suo corpo un po' più atletico in modo da poter distribuire più facilmente i regali, ma ora dovrà fare il contrario. Tutti quei sacrifici per niente! Mentre torna a casa, fa un rapido calcolo. In media, dovrà ingrassare di un chilo al giorno se vuole fare il suo giro.

Arrivato a casa, racconta il suo terribile problema a sua moglie, Mamma Natale 235. Lei è un'ottimista per natura. Non si lascia abbattere dalla notizia.

“Molto bene, prendo io in mano la situazione.

-Che cosa hai intenzione di fare?

-Non farò molto. Ma d'ora in poi ti metterai a dieta.

-Una dieta? Non credo che tu capisca. Dovrei ingrassare, non perdere peso.

-Al contrario, ho capito perfettamente il problema. Dovrai fare una dieta per ingrassare!

-Una dieta per ingrassare?

-D'ora in poi mangerai gli alimenti più dolci possibili. Anzi, iniziamo subito con uno spuntino. Mamma Natale 235 tira fuori dalla credenza torte, focacce, marmellate, creme e dolci. Suo marito ne mangia a volontà, finché non ne può più. Ma poiché il suo corpo non è abituato a un tale assalto di zuccheri, lo stomaco molto presto gli fa male. Non si sente affatto bene. Tanto che deve vomitare tutto quello che ha appena ingoiato.

Non ingrasserà certo grazie a questo pasto. Per di più, non si sente bene.

Nella settimana successiva, Mamma Natale 235 gestisce meglio il graduale aumento di prodotti zuccherati nella dieta del marito. Lui non beve più un goccio d'acqua, che è stata sostituita da bibite e succhi di frutta. Ogni pasto si conclude con uno o più dolci. E per tutto il giorno mangia delle caramelle prese dai due pacchetti che tiene nelle tasche della giacca.

Il 17 dicembre è arrivato il momento di fare il punto della situazione. Babbo 235 è di nuovo in mutande, nervoso davanti alla bilancia del bagno. La sua dieta sta funzionando? Mette sopra un piede e poi l'altro. I numeri si stabilizzano. Verdetto: 92 kg. Si riveste, perplesso. Da un lato, è riuscito a mettere su sei chili in sette giorni. Ma dall'altro, non è ancora a metà strada. Se continua con lo stesso ritmo, può dire addio alla sua consegna dei regali.

La moglie gli suggerisce di passare a una fase più estrema della sua dieta per ingrassare. D'ora in poi, niente più verdure verdi. Le sostituisce con cibi ricchi di amido a volontà. Naturalmente, questi devono essere accompagnati da una salsa e da una grande quantità di grassi: olio o burro, o entrambi contemporaneamente.

Per aumentare le loro probabilità di successo, raccomanda al marito di mangiare grandi quantità di formaggio. Il tutto mantenendo la stessa quantità di prodotti zuccherati mangiati alla fine della prima settimana. È un bene che abbia preparato tutti gli ordini dei regali nelle settimane precedenti, perché passa le giornate a mangiare. Non appena finisce un pasto, ne inizia un altro.

La mattina di venerdì 24, è il giorno del verdetto finale per Babbo Natale 235. Sarà in grado di fare il suo giro? Nervosamente, si reca dal medico. Sarà riuscito nella sua scommessa di guadagnare i quattordici chili mancanti in quattordici giorni? Sale le scale che portano allo studio medico. Si sente senza fiato. Il medico lo aspetta, lo saluta, gli chiede di spogliarsi e di salire sulla bilancia.

Babbo Natale 235 esegue. Appoggia un piede con ansia. Posiziona il secondo. Ma non fa a tempo a vedere il risultato che si sente male. Il suo cuore, circondato in troppo pochi giorni da troppi grassi e troppi zuccheri, si è appena fermato.

Il medico gli pratica immediatamente un massaggio cardiaco che fa ripartire il suo cuore. Ma Santa 235 è in coma. Impossibile svegliarlo. I vigili del fuoco arrivano e lo portano all'ospedale più vicino.

Il 27 dicembre, in una stanza d'ospedale, Babbo 235 apre gli occhi per la prima volta dopo tre giorni. Sua moglie gli è accanto. Lui si sente perduto.

“Che cosa è successo? Cosa ci faccio qui?

-Il tuo cuore non ha retto alla dieta per ingrassare. Ti sei sentito male e sei rimasto in coma fino ad oggi.

-E la mia consegna dei regali?

-Non preoccuparti, tutti i bambini della tua zona hanno ricevuto i loro giocattoli.

-Come ci siete riusciti?

-Dopo il tuo incidente, il medico ha chiesto una riunione d'emergenza dell’assemblea dei Saggi. Tutti i Babbi Natale in pensione che compongono l'assemblea si sono riuniti entro un'ora. Il medico ha spiegato la stupidità e la pericolosità di questo regolamento. Ha aggiunto che queste regole non avevano senso, che non erano quelle che rendevano un Babbo Natale buono o cattivo. E ha concluso così: “Le leggi dovrebbero essere pensate per migliorare la vita delle persone, non per metterla in pericolo”. Il suo appello ha convinto l'assemblea, che ha deciso di abolire il regolamento. Ora non è più necessario pesare più di cento chili per essere un Babbo Natale buono. E non è nemmeno necessario essere un uomo. Anche le Mamme Natale adesso, possono fare il loro giro annuale. Dato che conosco bene le tue renne e la tua slitta e ti ho aiutato a preparare il piano di volo, ho facilmente convinto i saggi che ero la persona più adatta a sostituirti immediatamente”.

 
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from mael

Depuis un moment je souhaite pouvoir faire l'état des lieux et retranscrire l'évolution de mes usages pour me préserver des GAFAM. En limitant leur collecte de mes données comportementales et leurs suggestions dans mes flux de contenu.

Services

Courriel – Ma boite courriel principale est hébergée chez Zaclys. Iels proposent différents services numériques dont l'hébergement d'une boite courriel, pour un coût minimal : 12 euros par an. – J'utilise également la boite courriel de proton pour des usages occasionnels.

Agenda, contacts et tâches – Avec les services de Zaclys je bénéficie également d'un hébergement de données sur serveur avec Nextcloud d'installé. Cela me permet de synchroniser mon agenda, mes contacts et mes tâches sur mes différents appareils et également de les partager (agendas et tâches) avec ma partenaire.

Stockage de fichiers – Toujours avec les services de Zaclys je peux héberger mes données sur leurs serveurs avec Nextcloud. Le coût de l'abonnement augmentant en fonction du stockage nécessaire. – Le coût du stockage en ligne étant trop cher pour mon usage, j'ai décidé de repenser mon usage qui était devenu systématique alors que non nécessaire. – Une grande partie du volume de mes données concerne des archives, dont je n'ai pas besoin d'y avoir accès depuis n'importe quelle machine ni à n'importe quel moment. Ces données peuvent alors passer sur un disque dur externe. – L'autre grande partie du volume concernait les photos, pour lequel j'ai opté pour un autre service dont je vais parler plus bas. – C'est finalement moins de 20 go dont j'ai besoin au quotidien pour du stockage en ligne permettant la synchronisation entre plusieurs appareils et avec un accès récurrent (travaux en cours, papiers personnelles). – Je me prépare donc à archiver sur un disque dur externe la plupart de mes documents professionnels passés dont je n'ai plus besoin d'avoir un accès en permanence. – Le stockage sur Nextcloud avec Zaclys n'est pas systématiquement chiffré (c'est une option, mais qui réduit par deux le stockage). Pour des raisons de confidentialité compte-tenu des documents personnelles que je stocke sur des serveurs distants, j'utilise l'application Cryptomator pour chiffrer et déchiffrer en local les données que je synchronise.

Réseaux sociaux – J'ai drastiquement réduit l'usage des réseaux sociaux, en supprimant notamment tous les comptes liés à facebook/meta (facebook, instagram, whatsapp, thread) et n'utilise pas non plus d'autres réseaux comme tiktok, twitter ou bluesky. – J'utilise principalement le réseau Mastodon sur le serveur piaille.fr – J'ai toutefois conservé mon compte sur linkedin, notamment parce que ce dernier compte de nombreuses connexions professionnelles. Néanmoins, j'ai “désuivi” toutes mes relations pour ne pas avoir de flux d'actualité sur ce réseau et ne pas être incité à le consulter. – Je l'utilise aujourd'hui exclusivement pour partager du contenu derrière un pseudonyme. – Je continue de réfléchir et me persuader que je ne perdrai rien à supprimer ce compte malgré toutes les connexions professionnelles qui y sont. C'est en cours d'évolution. J'espère pouvoir franchir le pas dans peu de temps, comme j'avais pu le faire avec facebook/messenger où j'avais finis par admettre que ce n'était pas impactant de perdre toutes les connexions virtuelles à des “amis” auxquels je ne parlais jamais (pour les réelles relations que j'entretenais j'avais soit leur numéro de téléphone soit Signal).

Veille – Je réalise la plupart de ma veille avec Mastodon sur piaille.fr. – De nombreux médias et personnalités y sont présentes, et j'ai pu organiser le suivi de ses comptes avec des listes afin d'organiser ma veille en fonction des thématiques et intérêts.

Messagerie – J'utilise presque exclusivement Signal (amis, familles, camarades, etc.). – J'ai également un compte sur Framateam (Mattermost) et Matrix mais davantage à titre d'expérimentation. – La fonctionnalité de “dossier de conversation” (uniquement disponible sur android) sur Signal me permet de mieux organiser toutes mes conversations et a finalement réduit ma motivation à explorer une autre plateforme de communication.

Photos – J'utilise l'application et les services d'Ente qui me permet de synchroniser mes photos entre mes différents appareils tout étant chiffrées sur leurs serveurs.

Prise de note – J'ai pour partie fait évoluer ma prise de note pour moins de digital en utilisant un carnet de note papier classique pour les notes du quotidien. – Toutefois je continue d'utiliser un gestionnaire de note, notamment pour mon activité professionnelle et d'autres notes personnelles que je souhaite archiver : Obsidian. – Il ne me permet pas sans abonnement payant d'y accéder depuis mon téléphone, mais je n'ai plus de besoin d'accéder en permanence à l'ensemble de mes notes partout et tout le temps. Cela me permet aussi de mieux gérer mon temps et mon attention en restreignant les notes professionnelles à l'ordinateur. – Dans le cas où j'ai besoin de noter un élément pour le consulter plus tard sur mon ordinateur, j'utilise la fonctionnalité “Note perso” sur Signal qui est suffisante pour des petites notes.

Gestion de mot de passe – Ce sont les services de Bitwarden que j'utilise pour héberger mes mots de passe et les synchroniser entre mes différents appareils. – Bitwarden me permet également de partager les mots de passe que je souhaite avec ma partenaire, ce qui rend aussi pratique la gestion de comptes communs.

Moteur de recherche – C'est difficile, la plupart des moteurs de recherches sont soient ceux des GAFAM soient des meta-moteurs de recherche basé sur ceux des GAFAM. – J'alterne donc entre deux moteurs de recherche. – Mojeek dès que possible (mon moteur de recherche par défaut) qui a son propre indexeur et qui est indépendant des GAFAM ! Mais pour lequel les résultats régionalisé pour la France ne sont pas toujours pertinent. – Et lorsque les requêtes sur Mojeek ne me conviennent pas, je bascule sur DuckDuckGo, bien que ce soit bing de microsoft derrière.

Alias de courriel – J'utilise actuellement les services de DuckDuckGo pour me générer des alias de courriel. – J'avais commencé à réfléchir pour basculer sur Addy.io qui est opensource, mais c'est la tarification qui m'a retenu pour l'instant. Utilisant systématiquement des alias, j'en ai besoin d'un grand nombre, et la tarification à 4 euros par mois d'Addy.io, bien qu'étant un faible montant, viendrait s'ajouter aux autres services et dons que je fais déjà mensuellement, et je ne me retrouve pas à ajouter 4 euros pour ce type de service.

Système d'exploitation

Sur ordinateur – J'ai franchi le pas il y a quelques mois en douceur. Initialement avec Ubuntu sur une machine secondaire pour essayer et en gardant un macbook comme machine principale. Puis petit à petit en m'appropriant davantage Ubuntu, puis en essayant une autre distribution (Fedora) qui est désormais devenu la distribution que j'utilise au quotidien. – Ma machine secondaire étant un ordinateur qui se faisait vieillissant, il était tout de même difficile de préférer l'utiliser comte-tenu des lenteurs en comparaison avec le macbook que j'avais qui était plus récent (sans compter deux touches qui ne fonctionnait plus sur le clavier). Afin que ce changement de système d'exploitation ne se fasse pas dans la peine, j'ai acheter un ordinateur chez Framework qui j'espère sera aussi mon dernier ordinateur, pour y installer dessus Fedora qui y est officiellement adapté. – Je suis très content de ce nouveau système (système d'exploitation + appareil) que j'ai pu ajuster à mes besoin. Avec notamment une extension de Gnome qui est fantastique : PaperWM avec laquelle la gestion de fenêtre correspond bien mieux à mes usages que ce qui se fait sur windows ou macOS.

Sur téléphone – J'ai tout récemment franchi le pas également. Après avoir basculer un à un mes services et dépendances vers des services libres et/ou qui fonctionne sur des standards, j'utilise désormais CalyxOS – J'ai pu acheter un Pixel 4a d'occasion pour pas cher, sur lequel j'ai installé CalyxOS sans peine. – Je ne rencontre aujourd'hui pas de difficultés particulières bien que je ne puisse pas télécharger d'application du GooglePlay. – C'est seulement pour l'application de ma banque que je ne peux plus y accéder depuis mon téléphone, qui me permettait de valider les paiement en ligne. Mais ne faisant pas beaucoup d'achat en ligne, et encore moins depuis mon téléphone ce n'est finalement peu gênant que de passer par l'interface en ligne. Étant aussi dans une démarche de retrait de liquide pour prioriser le paiement en espèce, je n'ai plus non plus le besoin de constamment devoir vérifier l'état de mon compte en ligne.

Logiciels

Sur ordinateur – J'utilise principalement les applications fourni avec Fedora. – Pour les courriels j'utilise Geary qui s'intègre très bien avec l'environnement de bureau Gnome (malgré l'absence de thème sombre). – Pour les vidéos c'est l'application Pipeline que j'utilise qui me permet de suivre des chaînes à la fois sur youtube et Peertube. Ça me permet d'avoir un flux chronologique et les vidéos sans publicité. – Concernant la lecture de musique en local sur mon ordinateur c'est Gapless que j'ai découvert récemment que j'utilise désormais plutôt que Music avec laquelle j'avais parfois des problèmes de mise à jour de bibliothèque. – Bien que je suive moins de flux RSS désormais (Mastodon répondant à la plupart des mes besoins de veille) je suis toutefois certains flux avec l'application Newsflash qui s'intègre parfaitement à l'environnement Gnome aussi. – En parlant de Mastodon, c'est l'application Tuba que j'utilise au quotidien. – Concernant la gestion de tâches c'est l'application Errands avec laquelle je les synchronise depuis Nextcloud. – Application non libre d'installée : Obsidian.

Sur téléphone – J'utilise principalement les applications de bases fournies avec CalyxOS. – Pour les photos c'est donc l'application Ente que je présentais plus tôt que j'utilise aussi comme galerie de photos et pour partager des dossiers de photos avec ma partenaire. – Comme agenda j'utilise celui de Fossify que je trouve plus agréable à utiliser que l'agenda de base. – J'ai aussi changer le clavier par Futo qui a deux fonctionnalités qui me manquaient sur le clavier de base : un bouton de raccourcis vers les emoji et pouvoir glisser son doigt pour écrire. – Pour accéder à Mastodon c'est l'application officielle que j'utilise. – Comme application de carte je continue d'utilise Organic Map que j'avais commencé à utiliser sur mon ancien téléphone (iPhone) pour préparer la transition. – Concernant l'authentification à deux facteurs, j'utilise également les services d'Ente avec leur application Ente Auth. – Une fonctionnalité qui m'a manqué assez rapidement aussi qui était intégré dans iOS c'était le scan de document. Pour cela j'utilise désormais OSS Document Scanner qui fonctionne très bien. – L'app de gestion de mot de passe est donc Bitwarden – J'utilise aussi un VPN autre que celui fourni par CalyxOS, j'utilise Mullvad – DuckDuckGo est aussi installé sur mon téléphone. Non pas pour accéder à internet (utilisant Firefox comme navigateur) mais afin de pouvoir générer des alias de courriel. – De manière générale j'ai assez peu d'application sur mon téléphone. Dans l'objectif de limiter les sollicitations et le temps passé/perdu dessus, c'est donc, à l'exception de Mastodon, exclusivement des utilitaires qui sont sur mon téléphone. C'est aussi en cours de réflexion que de supprimer Mastodon, pour limiter l'incitation à le consulter en me contraignant à passer par le navigateur.

 
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from FAUT L'FER

14/12/2024

Lampe 33T NB

Réemploi de 33 tours.

Utilisation de vieux disques vinyles pour twister les abats-jours en tressage aléatoire.

4 lampes 33T

Ils sont super simple à installer en applique murale. Un clou, une vis ou un crochet pas trop loin d'une prise et le tour est joué.

On peut bien entendu les utiliser comme lampe à poser ou comme suspension tout aussi facilement. Sur ces photos il s'agit de deux modèles de 60 cm de diamètre. Je les réalise également en 40, 50, 75 et 100 cm.

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Billet précédant

#luminaires #Blog

 
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from Café noir

Il ne faut pas toujours de longs mois pour que les choses avancent. Avec M., cette élève de 1RE qui peine dans plusieurs disciplines par faute d'une estime de soi entamée par une timidité maladive, mes rendez-vous durent rarement plus de quelques minutes. Depuis le mois d'octobre, je l'ai vue chaque semaine, puis chaque quinzaine, pour faire le point sur les petits efforts que je lui demande de faire pour vaincre ses terreurs. Pour elle, ce ne sont pas de petits efforts mais de terribles violences. Il faut croire, pourtant, qu'elle a foi en elle, puisqu'elle sort à l'instant de mon bureau avec un sourire que je lui avais rarement vu. Depuis le 9 décembre, elle a levé la main pour participer à tous les cours. Désireuse enfin de dominer sa peur en mathématiques, elle a demandé des conseils à sa professeure et a intégré un petit groupe de camarades qui s'entraident au CDI sur leurs temps de pause. M. est radieuse. En quatre minutes, elle m'a dressé le portrait d'une élève qui n'aurait jamais pensé y arriver, il y a un mois encore. Elle goûte à l'extraordinaire et aime cela. Je l'ai remerciée des efforts qu'elle faisait pour elle, car ce sont des efforts qui bénéficieront à d'autres également.

 
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from Café noir

S'est terminé hier soir le marathon des conseils de classe du LGT dont j'assurais la présidence. Fatigue générale, déprime saisonnière ? l'avant-dernier conseil s'est soldé par une ambiance un peu pénible, menée par deux enseignantes et un enseignant de mauvais poil. Est arrivé le cas d'un élève aux résultats brillants, mais qui se contrefout de l'histoire-géo comme de sa première barboteuse. Ça transpire dûment dans l'appréciation générale. Se pose la question d'une mention positive ou pas (la terrible médaille en chocolat des félicitations, compliments et encouragements). Le collègue d'histoire-géo, homme intègre et juste, indique qu'à ses yeux, et malgré l'excellence de ses notes, la façon dont l'élève a pu se comporter dans son cours justifie difficilement les félicitations à ses yeux. (Notez les précautions oratoires.) Petite levée de bouclier de trois collègues susmentionnés, à coups de « oh ben quand même » et de « il a 17 ou 18 presque partout ». Débat. Face aux trois, deux autres collègues sont mi-figue, mi-raisin. Je tranche donc en lui refusant cette demi-médaille, au motif que l'estime qu'on porte à un élève dépend moins de ses capacités scolaires que de ses qualités humaines. Je sens que ça grinche un peu, mais c'est moi qui emporte la décision, donc on passe au cas suivant.

Ce matin, délégation des trois enseignants dans mon bureau, pour plaider la cause de l'élève en question: il a appris hier soir qu'il n'avait pas les félicitations et le vit mal, il a peur que ça pèse dans Parcoursup, il pense que le prof d'histoire lui en veut, il est alarmé, il risque de décrocher, etc.

Je suis resté très calme, mais ç'a été au prix d'une bonne inspiration.

Le pauvre vit mal de passer à côté d'une médaille en chocolat qu'il a toujours eue jusqu'ici ? Il croit que ça va jouer sur Parcoursup, alors que c'est totalement faux ? Et pourquoi s'alarme-t-il ? Parce que sa nonchalance jusqu'ici ne lui avait jamais pété à la figure ? Avec 17,67 de moyenne, puisqu'on ne cesse de me rappeler ce chiffre sans aucun sens, il menace de décrocher, lui qui est parfaitement adapté au système scolaire ? Non, qu'ils ne me fassent pas rire. Mon discours passe mal. On essaie de me faire comprendre qu'avec un niveau aussi brillant, il ne faut surtout pas lui fermer de portes pour le supérieur. Je réponds que les seules portes qu'il pourrait se fermer, ce garçon, sont celles dont il se sera rendu coupable avec son comportement de petit roi habitué à ce qu'on lui déroule le tapis rouge au motif qu'il est brillant. Arrive alors l'argument qui va sérieusement me tendre : « Oui, mais c'est dans sa nature d'être un peu bougeon. » Dans sa nature ? Dans sa fucking nature ? C'est donc naturel de savoir répondre de la sorte aux attentes de l'École, avec une telle constance dans toutes les matières, et de se comporter comme un roitelet sans substance ? d'obtenir des résultats qui confinent à l'excellence et d'à côté penser que cela lui donne des droits qu'on observe dans pas mal de cours mais qu'on met sous le tapis au nom d'une « prime à la brillance » ? Ç'a recommencé à grincher. Alors j'ai sorti ce qui me démangeait depuis la veille, moi aussi. « Maintenant, prenons s'il-vous-plaît le cas de L., dans la même classe. Pour elle, la question des bavardages n'a même pas fait débat et on lui a sucré les félicitations sans la moindre hésitation. Pourquoi ? — Ah, mais L. n'est pas au même niveau, quand même. — Elle a 16,43 de moyenne. C'est de l'excellence au même titre. Mais elle semble avoir une tare que n'a pas son comparse : c'est une fille. » Silence gêné. J'ai appuyé. « Voyez comment cela se passe : même en terminale, on accepte encore que les garçons puissent se comporter comme des zouaves, parfois, tant que cela n'entache pas leurs résultats. Mais qu'une fille fasse de même, qu'elle sorte un peu de l'image policée et bien sage qu'on attend d'elle et bim ! on lui tombe sur le dos. Alors non, vous comprenez, si on veut vraiment lutter pour l'égalité de tous, on ne va pas féliciter A. On ne va pas féliciter A. parce que ce serait encore une fois servir le message de la prime à l'excellence aux dépens de ce qui doit faire de nous des gens aptes à vivre ensemble. Si A. nous fait le coup de la déprime et du décrochage, je serai ravi de le recevoir pour lui mettre les baffes qu'il mérite depuis belle lurette. Vous savez que je ne suis pas fan des notes ; vous découvrez maintenant que je fais même passer d'autres choses bien avant ce que montre un bulletin. Passez le mot : si on veut que le monde avance, il faut commencer par nous. »

J'ai été un peu trop martial, mais ça couvait depuis un petit bout de temps. C'est l'avatar des gros lycées de centre-ville qui roulent sur la réputation d'excellence qu'ils possédaient au XIXe quand ils étaient le passage seul et obligé d'une jeunesse chanceuse de recevoir un enseignement poussé. Ça change tout de même, petit à petit.

 
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